Nel marzo 2019 è stato avviato un periodo di sperimentazione dello smart working (sw) volto ad attivare progetti di sw e valutarne l'impatto sul lavoratore e sull'organizzazione allo scopo di farne uno strumento stabile nella organizzazione dell'ente.
Dalla metà di febbraio, a seguito della emergenza sanitaria da COVID 19, è stata impressa una fortissima accelerazione alla applicazione dello sw, nella forma semplificata (senza l'accordo individuale e senza le informative di legge), che è divenuto, per necessità di contenimento del virus, la modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni lavorative.
L'esperienza ha fornito uno stock di informazioni ed utili elementi di riflessione, di cui si è tenuto conto nel documento "Disciplina per l'ammissione allo smart working e la sua gestione", che l'ente ha adottato nel novembre 2020 per regolamentare tale modalità in regime post emergenziale.
Nel frattempo il legislatore, con l'art.263, comma 4 bis, del DL 34/2020, convertito con modifiche dalla L.77/2020, ha introdotto la redazione del Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), strumento di programmazione del lavoro agile post emergenziale, cui si è messo mano attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc.
Di seguito un breve richiamo ai recenti interventi normativi intervenuti in materia:
-in riferimento allo smart a regime la percentuale minima del 60% di dipendenti da ammettere allo smart rispetto al totale di coloro che svolgono attività remotizzabili è stata ridotta al 15%;
-è stata prevista, entro il 31 gennaio di ogni anno, la redazione del Piano integrato di attività e organizzazione, che, tra gli altri, sembra destinato ad assorbire anche il POLA;
il piano tipo non risulta ad oggi ancora noto;
-con DL 127/2021 è stato introdotto il green pass per l'accesso al luogo di lavoro;
-con il DPCM 23 settembre 2021 la modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni lavorative è tornata ad essere quella in presenza. I contratti collettivi disciplineranno le regole applicative dello strumento in attuazione della L.81/2017;
-con decreto dell'8 ottobre 2021 del Ministro della pa sono state definite le concrete modalità per il rientro in presenza e la disciplina del lavoro agile è stata ricondotta alla fase ante emergenza.
Risulta, perciò, un quadro normativo in fieri e una situazione ad oggi, che può definirsi transitoria e temporanea, in attesa che vengano definite, nella contrattazione collettiva, la nuova regolamentazione del lavoro agile.
Una volta che sarà approvato il CCNL relativo al triennio 2019/2021, prevedibilmente all'inizio del prossimo anno, spetterà alla provincia redigere i propri strumenti, il POLA nella forma prevista, così come declinare la propria regolamentazione attuativa nel regolamento per la disciplina del lavoro agile, redatto in bozza e portato alla attenzione del gruppo di lavoro di cui sopra unitamente alla bozza di POLA.
L'andamento cronologico delle fasi sarà, pertanto, condizionato dai tempi in cui sarà disponibile la disciplina a livello di contrattazione generale. La proposta che segue si basa sul presupposto che il nuovo CCNL sia sottoscritto entro il gennaio 2022.