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Reddito e pensioni di cittadinanza. I beneficiari? Solo l’1,67% localmente

Al via le convocazioni dei Centri per l'Impiego per l'inserimento lavorativo dei beneficiari del RdC con 1.746 persone (1.049 nuclei familiari in tutto)


Data di pubblicazione: 13 dicembre 2019 in "Ufficio Stampa"

E’ iniziata la seconda fase del reddito di cittadinanza, che prevede l’avvio di politiche attive del lavoro (inserimento nel mondo del lavoro).

Nel corso della conferenza stampa, promossa dalla Provincia di Cremona con Anpal Servizi, sono stati illustrati i dati sull’andamento del reddito di cittadinanza e sulle attività svolte dai Centri per l’Impiego di Cremona, Crema, Casalmaggiore e Soresina in collaborazione con i 16 navigator assegnati alla Provincia di Cremona.

Presenti il Dirigente del Settore Formazione e Lavoro della Provincia di Cremona, Dario Rech, con con Simonetta Donsante, incaricata del Settore Lavoro e Formazione della Provincia e l’addetto stampa Massimo Lo Re di Anpal Servizi.

Sedici saranno i Navigator in servizio sul territorio, 5 a Cremona, 5 a Crema, 3 a Soresina e 3 a Casalmaggiore.

Come ha illustrato il Dirigente Dario Rech, coloro i quali verranno chiamati presso i Centri per l’Impiego (ad oggi 1.746 persone) per essere avviati ad un percorso di inserimento lavorativo, potranno candidarsi o essere candidati ad un'offerta di lavoro utilizzando i classici canali, in quanto la piattaforma Anpal che raccoglie le offerte di lavoro delle aziende non è ancora partita. 

"Anpal Servizi è impegnata a rafforzare la collaborazione interistituzionale con tutti i soggetti coinvolti nella gestione del reddito di cittadinanza - dichiara Massimo Lo Re dell'Ufficio Stampa di Anpal Servizi - Già nelle prime settimane del nuovo anno, ad esempio, i navigator potranno accedere ed operare sulla piattaforma myanpal condividendo così strumenti e metodologie già in uso presso tutti i cpi" .

E’ stato ricordato come coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza siano persone che vivono in condizioni di estrema povertà (povertà assoluta).

Al contempo la seconda fase del percorso di reddito di cittadinanza è già partita a Cremona, incontrando un 10% dell’utenza, in quanto il servizio da erogarsi è complesso e deve tener conto molte variabili individuali, del mercato del lavoro e delle condizioni specifiche di ogni singolo caso, precisando come da oltre 20 anni il turn over dei CPI non sia stato attuato e solo nel 2020 arriverà nuovo personale. Dunque, la seconda fase del Reddito di Cittadinanza in provincia di Cremona è già partita per oltre il 10% dell'utenza di competenza dei Centri per l'Impiego. Seppure il servizio da erogarsi non sia tanto diverso da quello previsto per tutti gli altri utenti non beneficiari di RdC, impatta comunque sull'attività dei CpI, non solo perchè di fatto aumenta l'utenza ma anche perchè si tratta di un processo delicato e complesso che deve tener conto di molte variabili, per citarne alcune: le particolari condizioni di fragilità - individuali e familiari - dei beneficiari, le caratteristiche del mercato del lavoro, le procedure legate alla condizionalità del beneficio, il fatto che da oltre 20 anni il turn over dei CpI non sia stato attuato e solo dalla fine del 2020 arriverà nuovo personale.

Mediamente in Lombardia il reddito di cittadinanza è pari a circa 461 euro, mentre la pensione 415 euro (dati forniti dall’Osservatorio sul reddito di cittadinanza dell’Inps al 7 novembre u.s.).

Cremona risulta essere quindi al 9^ posto in Lombardia per entrambe le misure del reddito come della pensione di cittadinanza: infatti i percettori sono complessivamente 2.746 nuclei familiari, pari all ‘1,67% della popolazione residente nella provincia. Un importo medio, in sintesi, in linea con quello lombardo. I percettori di tali misure si stimano per il 54 % nel cremonese, 36% a Crema e 10% nel casalasco.

Il totale a livello locale di percettori del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza sono 6001 (pari a 2.360 nuclei familiari).

Uno scenario complesso in cui l’efficiente funzionalità dei CPI e dei tanti servizi erogati dovrà cercare di dare una risposta anche a tali nuove richieste all’interno di un mercato del lavoro in continua evoluzione dove il 75% dei contratti di lavoro è a tempo determinato e con una durata media di poco più di 4 mesi.

(i dati forniti sono naturalmente in via di aumento, poiché quelli nazionali sono aggiornati al 07.11.2019 e gli elenchi dei CpI sono aggiornati al 21.10.2019 - ndR.)

 

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