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Compensazioni-Mitigazioni ambientali

Ultimo aggiornamento 23-08-2013

Criteri generali per gli imboschimenti di pianura

In questa sezione è possibile trovare link a siti o documenti e utili suggerimenti per la progettazione e realizzazione di opere di compensazione ambientale e/o mitigazione tratti da:

Procedure per la costituzione e il funzionamento dell’albo delle opportunità di compensazione (D.lgs n. 227/’01 – L.R. n. 31/’08 – D.g.r. n. 8/3002 del 27/07/2006)

Densità d’impianto

Per gli interventi di forestazione è previsto, di regola, una densità d’impianto non inferiore a 1100 piante per ettaro, composto dal 70% da essenze arboree e il 30% da essenze arbustive.

Eventuali progetti che, prevedono una densità d’impianto o una composizione vegetazionale in percentuale diversa, dovranno essere approvati dall’Ente forestale.

La presenza di sistemi di protezione individuale per le piante, normalmente richiesta, può essere resa obbligatoria in particolari condizioni ambientali.

Sesto d’impianto

La disposizione sul piano di campagna dell’impianto forestale, dovrà prevedere uno sviluppo il più possibile naturaliforme (ad es. un andamento sinusoidale).

Specie da utilizzare

Gli interventi di rimboschimento saranno da realizzarsi con una consociazione polispecifica di essenze arboree ed arbustive autoctone, cioè caratteristiche della zona di intervento, al fine di garantire una stabilità ecologica e ottenere così un miglior risultato in termini ambientali.

Tutto il materiale vegetale utilizzato deve essere prodotto e commercializzato in conformità al D.lgs. 386/2003 “Commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione” e dal D.lgs. 536/1992.

In tutti i casi il materiale vegetale non deve appartenere a cultivar ornamentali o sterili.

Se possibile le piante da collocare a dimora dovranno essere possibilmente prodotte con materiale della stessa regione di provenienza dell’area in cui si effettua l’intervento di forestazione.

È consigliabile l’utilizzo di giovani esemplari coltivati in contenitori o forniti in zolla, con altezza compresa tra 50 centimetri e 200 centimetri, che garantiscono una maggiore probabilità di attecchimento ed affrancamento dell’impianto.

Salici e pioppi potranno essere impiantati in forma di astone.

Cure colturali post impianto

Dovranno essere garantite, nei primi sette anni successivi alla messa a dimora del postime vegetale, tutte le cure e manutenzioni necessarie atte all’affrancamento dell’impianto.

Si prevede la sostituzione delle fallanze entro il 31 marzo successivo alla morte delle piante:

  1. qualora la mortalità raggiunga il 20 % entro i primi tre anni;
  2. se successivamente al terzo anno dall’impianto non si riscontri la presenza di almeno 500 piante vitali per ettaro.

Dovrà essere previsto il controllo delle infestanti per i primi tre anni dell’impianto, mediante sfalci ed altre opere di contenimento, oppure tramite pacciamature.

L’utilizzo di diserbo chimico, di regola non ammesso, è consentito solo se preventivamente autorizzato dall’Ente forestale.

Piano di Indirizzo Forestale

Un utile strumento può essere anche il quaderno del Piano di Indirizzo Forestale provinciale: "sistemi verdi e opere di mitigazione ambientale".

Allegati: