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Progetti di conservazione dell'Ambiente e della Biodiversità

Ultimo aggiornamento 16-05-2022

Questa Provincia, in qualità di organismo gestore di Aree protette o comunque destinate alla conservazione dell’Ambiente, ha il compito di realizzare interventi che consentano di conservare e potenziare i valori naturalistici del comprensorio.
Il territorio provinciale non manca infatti di emergenze ambientali che il quadro normativo vuole rigorosamente tutelate.
La sua collocazione geografica, nel bel mezzo della Pianura Padana, la caratterizza come un elemento rappresentativo di questo esteso ambito geografico.
La Pianura Padana, per la sua storia geologica (chiusa com’è tra la catena alpina e l’Appennino settentrionale, che la separano dalle regioni continentali a nord e dalle aree mediterranee a sud, con una sola vasta apertura verso l’Europa sud orientale e balcanica ad est), per le trascorse vicissitudini climatiche (le glaciazioni, i cui ultimi periodi più rigidi risalgono a soli 10.000 anni fa), per i suoi ambienti diversificati, la fertilità dei suoli e, non ultima, la sua progressiva trasformazione da parte dell’Uomo, si configura come un ambito interessantissimo anche sotto gli aspetti ambientali.
Essa è ad esempio ricca di endemismi, cioè di specie che solo qui si sono evolute, per il suo isolamento e le vicende climatiche passate, e che solo qui vivono (ad esempio, quasi tutti i pesci, molti anfibi, alcune piante).
La fertilità dei suoli, l’abbondanza di corsi d’acqua e le attuali condizioni climatiche “temperate”, cioè quelle stesse ragioni che hanno consentito, nel trascorrere dei millenni, l’insediamento di comunità umane e lo sviluppo dell’agricoltura (la cui “Storia” contribuisce anch’essa all’evoluzione della sua “Natura”), sono anche alla base della sua ricchezza ambientale e della sua diversità biologica.

visita anche il museo del paesaggio padano alla Cascina Stella

Le superfici importanti per la conservazione della Biodiversità però, sono ormai localmente poco estese e frammentate, spesso inserite in ambiti ora fortemente antropizzati ed ostili alla sopravvivenza delle specie e degli habitat più delicati e minacciati.
Questa frammentazione rende ancora più fragili le specie e gli habitat sopravvissuti, che, isolati e senza la possibilità di “spostarsi”, in occasione di eventi negativi, possono andare incontro ad estinzioni locali, senza la possibilità di successive ri-colonizzazioni.
Per fare fronte a queste necessità di conservazione, la Provincia di Cremona si avvale della pluridecennale esperienza maturata in questo settore e si sforza di trovare le risorse necessarie attingendo a finanziamenti pubblici messi a disposizione dall’Unione Europea, dallo Stato, dalla Regione o da Fondazioni, partecipando a bandi a tema che questi stessi Organismi, anch’essi istituzionalmente tenuti alla conservazione del patrimonio ambientale e paesaggistico, in qualità di valore collettivo, propongono.

Alcune vistose piante strettamente legate alla presenza di una permanente copertura forestale, sono poco frequenti in provincia. Come dice il nome, il bucaneve (Galanthus nivalis), fiorisce assai precocemente (foto di Franco Lavezzi).

Spesso la fauna minore passa inosservata. Tuttavia non manca di elementi particolarmente interessanti e meritevoli di conservazione; nell’immagine un bruco di sfinge testa di morto (Acherontia atropos) i cui grossi bruchi sono fitofagi, mentre gli adulti “rubano” il miele nelle arnie (foto di Franco Lavezzi).

Una suggestiva immagine invernale di un bosco. Gli habiat boschivi, nelle loro svariate espressioni, sono relativamente rari e frammentati in provincia, ma importantissimi per la conservazione della biodiversità locale, sia per la ricchezza di specie strettamente forestali, sia perché sono in connessione ecologica con altre espressioni ambientali (foto di Franco Lavezzi).