Il Progetto "Sterne"
Ultimo aggiornamento 16-05-2022
Intervento realizzato nell’ambito del progetto LIFE14 IPE IT 018GESTIRE2020 ‐ Nature Integrated Management to 2020 ‐ con il contributo dello strumento finanziario LIFE+ della Commissione Europea e di Regione Lombardia
Il progetto “interventi a vantaggio degli uccelli legati ai greti fluviali in due località del Po cremonese ...” si propone di favorire l’insediamento riproduttivo di questa categoria di uccelli, tra cui spiccano molte specie che la Direttiva comunitaria 2009/147 CE (la cosiddetta Direttiva “Uccelli”), identifica come meritevoli di protezione rigorosa, specializzata nell’utilizzare le spiagge fluviali per la nidificazione. Anche questo Progetto è stato presentato a valere su un bando regionale a favore degli Enti territoriali interessati dalla presenza di siti idonei alla riproduzione di questi Uccelli, in attuazione dell’azione C17 del Progetto LIFE GESTIRE 2020, sostenuto anche con fondi dell’Unione Europea.
Lo stato di conservazione degli uccelli dei greti fluviali
Le specie obiettivo di questi interventi sono soprattutto la sterna comune (Sterna hirundo) e il fraticello (Sternula albifrons). Questi piccoli parenti dei gabbiani, contemplati nell’allegato 1 della “Direttiva Uccelli”, nidificavano regolarmente lungo il Po fino agli ultimi decenni del secolo scorso ma ora sono quasi scomparsi.
Di questi interventi potranno avvantaggiarsi anche altre specie che utilizzano gli stessi ambienti rivieraschi, come l’occhione (Bhurinus oedicnemus), l’albanella minore (Circus pygargus), anch’essi contemplati tra le specie da proteggere dalla DIR “Uccelli”, e il corriere piccolo (Charadrius dubius), un piccolo limicolo in preoccupante rarefazione locale.
Il progetto
Gli interventi sono realizzati in due località rivierasche del Po, nel suo tratto sud-orientale e prevedono, in un caso, la “sistemazione” di una porzione di una vasta spiaggia fluviale per renderla ospitale alla nidificazione delle sterne, mentre, nel secondo sito, è prevista la collocazione di zattere galleggianti, per favorire l’insediamento di questi Uccelli.
Entrambe le località ricadono entro istituti di tutela regionali (riserve naturali) o in siti della Rete Europea Natura 2000 (ZPS, Zone di Protezione Speciale; ZSC, Zone Speciali di Conservazione).
Al progetto aderiscono anche il comune di Torricella del Pizzo ed un soggetto privato che ha reso disponibili le aree di proprietà.
COME COMPORTARSI
Non andate sulle spiagge e sulle isole fluviali con mezzi motorizzati! Le spiagge e le isole fluviali sono gli ambienti prediletti da queste specie che nidificano sul terreno, con nidi poco appariscenti e con uova e pulcini molto mimetici, che per difendersi restano schiacciati al suolo ed immobili, divenendo vulnerabili al passaggio di veicoli.
Evitate di portare cani sulle spiagge e sulle isole e, soprattutto, non lasciateli liberi in queste località! I cani vaganti sono un grave pericolo per le covate, che, nonostante siano mimetiche, essi riescono facilmente a trovare grazie all’olfatto.
Mantenete le distanze di sicurezza dai siti riproduttivi! Gli Uccelli che nidificano a terra assumono comportamenti caratteristici per difendere le covate; l’occhione ed il corriere piccolo fingono di essere feriti e cercano di attirare l’attenzione del potenziale predatore trascinandosi al suolo con le ali basse e facendo piccoli e incerti voli, la sterna e il fraticello schiamazzano e talvolta fanno picchiate sugli estranei. Avvicinarsi troppo ai siti che ospitano i nidi può determinare l’abbandono delle colonie o l’allontanamento degli adulti, rendendo vulnerabili le covate ai predatori (tra questi anche cornacchie e gabbiani). Se osservate questi comportamenti allontanatevi prontamente.
Rispettate eventuali divieti di accesso! In qualche caso i siti riproduttivi sono inseriti in ambiti dove è previsto il divieto di accesso al pubblico. Ricordate che la necessità di tutela prevale sul desiderio di ammirare la fauna selvatica.
Una sterna in volo sul fiume. (foto di Franco Lavezzi).
La sterna comune (Sterna hirundo) è considerata in uno stato di conservazione non particolarmente preoccupante in Italia. Tuttavia nelle aree perifluviali interne appare in declino consistente. Nel cremonese nidificava regolarmente, in una colonia mista con il fraticello, fino agli ultimi decenni del ‘900.
Il nido di questi uccelli è posto sul terreno ed è costituito da un semplice avvallamento, tuttalpiù delimitato da rametti, piume o detriti. Gli adulti, nonostante le piccole dimensioni, in caso di pericolo, si alzano collettivamente in volo e difendono attivamente la colonia, anche con picchiate sui potenziali predatori. Foto di Franco Lavezzi.
Maschio e femmina di fraticello (Sternula albifrons) durante le fasi conclusive del corteggiamento. Questo Sternide è considerato in uno stato di conservazione preoccupante in Italia (la riduzione del suo popolamento supera il 50% in 10 anni). Le popolazioni che nidificano nelle aree fluviali interne, compreso il cremonese, sono ormai quasi estinte. (foto di Carla Zucca).
Il mimetico occhione (Bhurinhus oedicnemus) risulta in declino in Italia ed in gran parte del suo areale europeo. Tuttavia localmente si è assistito al suo ritorno, dopo decenni di assenza. Frequenta gli spiaggioni fluviali (lungo il Po e, in minor misura, quelli dei suoi affluenti) e le praterie magre che su questi si sviluppano. Il suo canto notturno è inconfondibile. (foto di Carla Zucca).
Il corriere piccolo (Charadrius dubius) è un uccello di piccole dimensioni caratteristico delle aree rivierasche. La sua riduzione numerica è stimata in quasi il 10% in dieci anni ed è pertanto considerato “quasi minacciato” in Italia. Essendo sempre più rari i siti naturali idonei ad ospitarlo, occasionalmente può nidificare in situazioni artificiali, come cantieri, cave e parcheggi inghiaiati. (foto di Franco Lavezzi).
Due giovani di una covata di corriere piccolo si schiacciano al suolo sperando di passare inosservati, grazie al piumaggio mimetico. Come per tutti gli uccelli che nidificano sulle spiagge fluviali il mimetismo è strategico per la sopravvivenza dei pulcini. In queste occasioni gli adulti assumono anche atteggiamenti di difesa attiva (attaccando, come fanno gli Sternidi, o cercando di distrarre i predatori, fingendosi feriti, come fanno l’occhione e il corriere). (foto di Franco Lavezzi).
In ambienti analoghi nidifica anche l’Albanella minore (Circus pygargus). Questo piccolo rapace è poco comune in Italia (500/800 coppie). La provincia di Cremona ne ospita almeno una decina di coppie, distribuite quasi esclusivamente lungo l’asta del Po, dove nidifica nelle praterie magre e negli incolti lungo il fiume. (foto di Franco Lavezzi).
Uno spiaggione fluviale utilizzato abusivamente da quad-bike. Questo è lo stesso spiaggione che ospitava, fino agli anni ‘90 del secolo scorso una colonia mista di sterna e fraticello. La fruizione disordinata di spiagge ed isole fluviali è uno dei problemi principali per la conservazione delle specie legate a a questa categoria ambientale. (foto di Damiano Ghezzi).
Un’isola galleggiante artificiale allestita nell’ambito di questo progetto. Queste isole galleggianti, con fondo in ghiaietto ed attrezzate con decoy (richiami che simulano gli uccelli in cova) e rifugi per i pulcini, allestite nel mezzo di specchi d’acqua di discrete dimensioni, costituiscono una valida alternativa per la collocazione dei nidi degli Sternidi. (foto di Franco Lavezzi).