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Programma di interventi di controllo del cinghiale nelle aree protette gestite dalla Provincia

Ultimo aggiornamento 01-03-2024

In anni recenti il cinghiale (Sus scrofa) è stato protagonista di una forte espansione del suo areale e di un notevole incremento demografico, che hanno portato alla sua ricomparsa in contesti territoriali e ambientali, come quelli della provincia di Cremona, in cui la specie era scomparsa da tempo.

Per le peculiarità delle aree protette gestite dalla Provincia, che sono di ridotta estensione territoriale ed accolgono lembi di habitat naturali assai ridotti, la presenza del cinghiale, proprio per le caratteristiche etologiche di questa specie, può costituire un importante elemento di perturbazione degli ecosistemi e di pressione su altre specie faunistiche e vegetali tutelate.

La Provincia, in qualità di Ente Gestore di aree protette e di concerto con gli Uffici della Direzione Generale Ambiente di Regione Lombardia, ha intrapreso un programma di interventi volto a limitare la presenza del cinghiale nelle aree di competenza.

La Legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette) prevede infatti che eventuali prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici accertati, devono avvenire per iniziativa e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell'Ente gestore dell’area protetta.

Le attività, sottoposte a specifico parere dell’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ed alla Valutazione di Incidenza ai sensi della Direttiva 92/43 CE (Direttiva Habitat), sono prorogate fino al 31/12/2024.

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