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Rete territoriale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

Ultimo aggiornamento 22-05-2018

La Rete territoriale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro è l'insieme di quei soggetti locali, pubblici e privati, che promuovono nel territorio politiche, pratiche, misure, progettualità che supportino persone e organizzazioni nell'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro. La finalità della rete è quella di innescare un cambiamento culturale affinché si diffonda un'attenzione concreta alle questioni legate al benessere organizzativo, alle pari opportunità tra i generi nel mercato del lavoro così come in ogni ambito di vita, poiché considerati tra i motori di sviluppo di una comunità. La Rete è coordinata dall'ASL di Cremona e dalla Sede Territoriale di Regione Lombardia.

La Rete per la conciliazione in provincia di Cremona, così come in tutte le province lombarde, è stata costituita su sollecitazione della Regione Lombardia (ex DGR n. 381/2010) e in attuazione dell'Intesa nazionale con la quale il Dipartimento per le Pari Opportunità stanziò 40 milioni di euro alle Regioni e alle province autonome per realizzare azioni volte a favorire la conciliazione. In Lombardia, tra le diverse azioni intraprese, la Regione decise di investire parte dei fondi direttamente nei territori per incentivarli a sperimentare Reti e Piani territoriali per la conciliazione.

La Rete costituita in provincia di Cremona è stata promossa nel 2011 tramite la sottoscrizione di un Accordo di collaborazione da parte di: Regione Lombardia, ASL Cremona, Camera di Commercio, Provincia, Ambiti territoriali di Cremona, Crema e Casalmaggiore, Consigliera di Parità. Alla Rete, nel corso degli anni, hanno aderito numerose realtà del privato e del privato sociale: associazioni datoriali e organizzazioni sindacali, altri enti pubblici, rappresentanze del Terzo settore e singole realtà della cooperazione e del tessuto imprenditoriale.

I sottoscrittori dell'Accordo si sono impegnati non solo a costruire la Rete, ma anche a definire il Piano territoriale per la conciliazione, cofinanzianto dalla Regione con i fondi dell'Intesa nazionale. Con il Piano territoriale è stato possibile sperimentare azioni concrete per la conciliazione, alcune delle quali sono attive ancora oggi (Rete territoriali degli Sportelli Famiglia-Lavoro ed Elenco Provinciale Babysitter).

Nel 2012 l'Intesa nazionale è stata rinnovata, seppure con una significativa riduzione dei fondi. La Regione Lombardia ha deciso, pertanto, di investire le risorse messe a disposizione per rafforzare e sviluppare ulteriormente le Rete territoriali e promuovere nuovi Piani territoriali per la conciliazione.

Nel 2014 è stato dunque sottoscritto un nuovo Accordo di collaborazione territoriale con l'obiettivo di ampliare e rafforzare la Rete territoriale, dare continuità alle buone pratiche sperimentate tramite il Piano territoriale e sviluppare nuove progettualità.

L'ultimo Piano territoriale (biennio 2017-2018), in corso di realizzazione, ha una governance coerente con la riforma sociosanitaria che Regione Lombardia ha attuato con la L.R.  n. 23/2015 e che ha visto la trasformazione delle ASL in Agenzie Territoriali per la Salute (ATS) con competenze territoriali più estese. Il Piano territoriale per la conciliazione 2017-2018 è coordinato dall'ATS Val Padana che comprende i territori delle province di Cremona e Mantova ed è pertanto la sintesi delle esperienze e delle progettualità promosse dalle alleanze locali dei due territori. Analogamente la "nuova" Rete territoriale per conciliazione comprende tutti i soggetti precedentemente aderenti alle Rete territoriali di Cremona e di Mantova.

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