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SETTORE LAVORO E FORMAZIONE - Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro

Newsletter N.3 2024


Giovani e lavoro: il punto di vista degli studenti
Giovani e lavoro: il punto di vista degli studenti

Un riepilogo delle risposte fornite dagli studenti che hanno partecipato ai seminari del 9 maggio 2024 “Il mercato del lavoro in provincia di Cremona fra occupazione e occupabilità” e del 28 novembre 2024 “Le attese dei giovani nella transizione tra formazione e lavoro: sistema economico, sistema formativo e aspettative personali a confronto” (a cura di Carlo Catania - formatore ed esperto di orientamento)


Il Settore Lavoro e Formazione della Provincia di Cremona ha promosso e realizzato nel corso del 2024 due eventi rivolti alle scuole, ai Centri di formazione professionale e alle istituzioni del territorio, in occasione della presentazione del “Rapporto dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro” e del Rapporto “Il sistema economico e il sistema formativo a confronto in Provincia di Cremona”.

Oltre alla presentazione dei dati, delle tendenze e delle prospettive sui fabbisogni formativi e occupazionali presenti e futuri e sulle professioni maggiormente richieste, i due incontri hanno rappresentato anche l’occasione per provare a dar voce agli studenti, ossia a chi spesso viene considerato solo come destinatario passivo di questi dati e non come soggetto che contribuisce attivamente con le proprie scelte a determinare il funzionamento del mercato del lavoro e dell’offerta formativa sul territorio provinciale.

Proprio per queste ragioni, gli studenti delle istituzioni scolastiche e formative che hanno partecipato agli eventi realizzati presso la sala Maffei della Camera di Commercio di Cremona (5 classi quarte/quinte per l’evento del 9 maggio e 7 classi quarte/quinte per l’evento del 28 novembre) sono stati coinvolti in due brevi laboratori nel corso delle due mattinate, allo scopo di raccogliere le loro idee, opinioni e percezioni a partire da due domande chiave: “Quali sono secondo voi le risorse più importanti per il lavoro di domani?” e “Quali tra i seguenti aspetti saranno più importanti per voi per la scelta di un lavoro?

Tra occupazione e occupabilità: quali sono le risorse più importanti per il lavoro di domani?

Questa prima domanda è stata posta a 78 studenti che hanno partecipato all’incontro del 9 maggio.

Gli studenti avevano a disposizione una mappa di parole tra cui sceglierne tre ed eventualmente aggiungerne altre se lo ritenevano opportuno. L’idea da cui si è partiti era quella di invitare gli studenti a riflettere sul legame che, in ogni mercato del lavoro, si sviluppa tra la domanda delle imprese e i posti di lavoro disponibili e la capacità delle persone di trovare un impiego e di mantenerlo investendo su di sé e sulle proprie competenze, potenziando la propria occupabilità.

Come si poteva immaginare, il dibattito intenso di questi tempi intorno alle potenzialità e ai rischi dell’intelligenza artificiale non poteva non avere un impatto anche sull’immaginario dei giovani, che infatti hanno segnalato la padronanza delle competenze digitali e delle tecnologie tra le risorse più importanti per accedere al mercato del lavoro e per ambire alle posizioni lavorative più qualificate.

E’ diffusa tra i giovani la percezione che questa sia una risorsa trasversale, indispensabile a prescindere dalla professione che sceglieranno di intraprendere. Il digitale è il mondo in cui sono immersi e dal digitale passano anche altre risorse e competenze tra le più “cliccate”, come ad esempio il “networking” e la “flessibilità”.

Nel primo caso, gli studenti hanno mostrato consapevolezza di quanto sia importante la capacità di costruire e mantenere relazioni e conoscenze con altre persone che possono aprire nuove opportunità. Saper usare bene il web e i suoi strumenti è il canale privilegiato per fare networking ma ciò che sembra interiorizzato in questa generazione di giovani è la consapevolezza dell’importanza di sapersi promuovere, saper comunicare a un potenziale datore di lavoro ciò che si vuole far conoscere di sé e delle proprie capacità (quello che gli esperti di marketing chiamano anche personal branding).

La competenza comunicativa e la conoscenza delle lingue straniere e della lingua italiana (quest’ultimo aspetto soprattutto per gli studenti stranieri presenti in sala) sono considerate risorse altrettanto importanti e trasversali per il lavoro del futuro.

Per quanto riguarda, invece, la parola “flessibilità”, se per le generazioni passate rappresentava un rischio più che un’opportunità, poiché associato spesso a impieghi precari e non garantiti, per questa generazione sembra assumere una connotazione più positiva, anche se con sfumature di significato differenti rispetto a quelle codificate nei dizionari e condivise nel mondo degli adulti. Se per flessibilità si intende generalmente la capacità di adattarsi ai cambiamenti, di affrontare gli imprevisti, di modificare i propri atteggiamenti, tra i giovani che hanno scelto questa opzione sembra prevalere di più la percezione che flessibilità sia un termine che rimanda all’opportunità di lavorare con modalità e tempi flessibili, che consentano una maggiore conciliazione tra impegni di lavoro e vita privata, tema che si è peraltro imposto anche all’attenzione dei partecipanti al secondo incontro di novembre.

Infine, tra le soft skills più citate dagli studenti troviamo il problem solving, la collaborazione, la capacità di imparare ad imparare e la creatività, tutte competenze che nell’immaginario dei giovani saranno importanti per il lavoro di domani, probabilmente perché sono già risorse che stanno sperimentando oggi, nella scuola e nella società in cui vivono.

Le aspettative dei giovani: quali tra i seguenti aspetti saranno più importanti per voi per la scelta di un lavoro?

Questa seconda domanda è stata posta a 98 studenti che hanno partecipato all’evento del 28 novembre, secondo la medesima modalità (mappa di parole e concetti) utilizzata nel seminario di maggio.

L’incontro aveva l’ambizione di mettere a confronto tre diverse prospettive: le richieste del sistema economico, la risposta delle istituzioni scolastiche e formative e le attese dei giovani. Se è vero infatti che viviamo una fase storica caratterizzata da un significativo disallineamento (mismatch), con una domanda di lavoro che soprattutto in alcuni settori è largamente superiore all’offerta rappresentata dagli studenti in uscita dai percorsi di istruzione e formazione, è bene cercare di capire a quali aspetti i futuri lavoratori danno più importanza nella scelta di un lavoro e di una carriera.

Si è cercato, in altre parole, di allargare lo sguardo degli studenti chiedendo loro di riflettere non tanto sulle competenze quanto sul loro atteggiamento nei confronti del lavoro, sui valori e sui significati che il lavoro avrà nella loro vita, ben consapevoli, come è stato ribadito durante l’incontro dagli interventi degli esperti, che le congiunture economiche cambiano rapidamente e ciò che oggi può essere annoverata come una legittima pretesa domani potrebbe essere un privilegio o un benefit riservato a pochi.

Ciò che sembra caratterizzare un atteggiamento diffuso tra gli studenti che hanno partecipato all’incontro è l’idea che il tempo sarà una risorsa sempre più preziosa per la qualità della vita e la conciliazione tra impegni di lavoro e vita privata costituisce l’aspetto che i giovani mettono in cima alle loro priorità. Sono state utilizzate parole diverse per esprimere questo concetto: flessibilità, conciliazione, smart working. Ma probabilmente il concetto che le riassume tutte è work life balance.

Nell’immaginario dei giovani questo fattore sembra orientare le scelte future rispetto al lavoro molto più di altri aspetti un tempo giudicati prioritari, come ad esempio lo stipendio, che pure registra molte preferenze tra gli studenti coinvolti.

E’ tuttavia interessante osservare come sia stata motivata e argomentata la scelta di quest’ultima parola. Per alcuni lo stipendio si collega alla parola indipendenza, intesa come affrancamento dalla famiglia e come possibilità di compiere scelte autonome di vita e, pertanto, anche di lavoro. Altri studenti hanno posto l’accento sul concetto di merito, nella convinzione che all’investimento negli studi e nella propria formazione debba corrispondere una “giusta retribuzione” seppur proporzionata all’esperienza che si matura nel tempo.

Che i giovani non siano disposti a lavorare “a qualsiasi costo” lo si comprende, infine, anche da altri concetti che sembrano guidare le scelte future rispetto al lavoro.

Gli studenti hanno infatti segnalato tra le più opzionate le seguenti parole:

  • crescita professionale”, quindi l’idea che il lavoro che si sceglie debba offrire ai giovani opportunità per sviluppare le proprie competenze e migliorare la propria posizione lavorativa;
  • passione”, che rimanda all’idea che un lavoro debba corrispondere a interessi e talenti personali;
  • ambiente internazionale”, che nell’immaginario di molti giovani rinvia all’opportunità di viaggiare, conoscere nuove lingue e culture, vivere esperienze che incidano sulla qualità della vita e non solo del lavoro;
  • lavoro in team”, inteso sia in senso letterale come lavoro che si sviluppa e si realizza in collaborazione con altri sia in senso più generale come lavoro che preveda la presenza degli altri e la possibilità di scambio e di socializzazione con gli altri;
  • infine, pur non essendo tra le parole più cliccate anche la “coerenza con gli studi” è un criterio a cui gli studenti sembrano dare importanza nelle future scelte lavorative, non foss’altro che per capitalizzare l’investimento negli studi e nella formazione che le famiglie hanno fatto per loro.


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